★★★ THIS IS ELVIS ★★★

Where No One Stands Alone – Live '77



Where No One Stands Alone – Live '77
Words & Music: Mosie Lister
Recorded: 1966/05/25, first released on "How Great Thou Art"
Traduzione di Vali/g52

Where no One Stands Alone



Where No One Stands Alone
Words & Music: Mosie Lister
Recorded: 1966/05/25, first released on "How Great Thou Art"
Traduzione di Vali/g52

IL PILOTA DI ELVIS



http://www.elvis.com.au/presley/article-marcoislandpilot.shtml- di Mike Loomis - July 20, 2000



Marco Island il pilota che faceva volare il Re

Dal 1975, Ron Strauss pilotò il Lisa Marie, il grande aereo privato di Elvis Presley, che portava il nome di sua figlia, fino a poco dopo la sua morte avvenuta il 16 agosto 1977
Che fosse per attraversare la nazione per uno dei tanti tour di Elvis o che fosse per fare un volo a tarda note fino a Denver per panini al burro e gelatina, il lavoro era “l’occasione-di-una –volta-nella vita” Dichiara Strauss




The Lisa Marie in Flight

Ad ogni volo, Elvis veniva nella cabina di pilotaggio solo per dire “ciao”, ricorda Strauss. “era una persona molto gentile, un uomo molto brillante ed aveva un carisma incredibile”
L’aereo – un Convair 880 con la radio il cui codice era “Hound Dog” 1” – era un jet per passeggeri della Delta Airlines fino a quando Elvis non lo comprò da un broker, amico di Strauss. Il broker lo aveva raccomandato a Strauss, il quale, avendo familiarità con quel genere di aerei, ne parlò al padre di Elvis, Vernon Presley.

I due si incontrarono a Memphis e, subito dopo, fu finalizzata la trattativa. “Inviarono l’aereo a Dallas e letteralmente lo sventrarono” racconta Strauss.
Vicino ad una dimensione da 707, il Lisa Marie venne fornito di lussuosi alloggi per dormire, un tavolo da conferenze, una sala, due toilettes, una cambusa ben fornita e un bar. “Poteva portare 29 persone al massimo, ma di solito erano in 8 o 10” racconta Strauss
Il primo viaggio fatto sul Lisa Marie è stata una gita da Memphis a Las Vegas, dove Elvis doveva esibirsi. “Per il tour, l’itinerario era stato molto strutturato. Durante i tours, Elvis sarebbe stato on the road per 2 settimane e poi sarebbe tornato a Memphis, qualche volta anche per un mese.”
Strauss che ha pilotato aerei che passano da alianti e biplani a Jets e 767, possiede una certificazione di pilota per il trasporto aereo, la più alta qualifica emessa dalla Federal Aviation Administration. 
Strauss, nativo di Fonda, Iowa, oggi è pilota dei 757 dell’ UPS e possiede un biplano da svago e ricreazione.

Nella cabina di pilotaggio del Lisa Marie, Strauss era in compagnia di un altro pilota Elwood David e dell’ingegnere aeronautico, Jum Manny. Lo staff era a disposizione 24/24 al giorno, ma a causa della sua fama e per ragioni di sicurezza, Elvis raramente volava di giorno. “Poteva chiamarti all’una o le due del mattino e dire “Andiamo”, racconta Strauss.
Strauss ricorda un viaggio a Denver, perché voleva portare sua figlia e alcuni amici in un ristorante famoso per i suoi lussuosi panini-al.burro-e-gelatina. Altri ricordi vanno a Vail, Colorado: “Elvis voleva comprare 5 Cadillac per alcuni suoi amici, ma uno di loro voleva un pickup, così Elvis comprò 4 Cadillacs e un pickup” 
C’erano occasioni in cui i membri dello staff potevano portare con se le loro mogli o parenti, ma Strauss ricorda, in particolare, un viaggio ad Honolulu dove, allo staff fu detto che dovevano dimenticarsi delle loro mogli, perché l’aereo sarebbe stato troppo pieno rispetto alle sue capacità. Quando, lungo la strada, fecero una fermata in California, Strauss e gli altri si accorsero che era stato fatto un conteggio errato dei passeggeri, in quanto c’erano alcuni posti liberi.

Elvis andò in cabina di pilotaggio e si scusò per l’errore, insistendo con Strauss affinchè chiamasse sua moglie Betty e prenotasse un posto in prima classe nel volo successivo da Memphis s Honolulu.
“In verità io non ero così preoccupato della cosa, ma Elvis disse che se non l’avessi fatto, si sarebbe cercato un altro pilota” racconta Strauss ridendo.
Dai giorni in cui pilotava il Lisa Marie, tra i gettoni di Strauss, c’è una catena in oro con l’incisione TCB. Le iniziali stanno per “Take Care of Business” lo slogan dell’organizzazione di Presley che fu dipinta anche sulla cosa dell’aereo. “Elvis la dava alle persone che gli piacevano” racconta ancora Strauss “Dava la catena TCB agli uomini e TLC alle donne”.

Dopo la morte di Elvis, Strauss volò in California a prendere l’ex moglie Priscilla Prealey e l’attore George Hamilton, amico di Elvis di lunga data. Li riportò in California dopo il funerale e poi, in quello fu il suo ultimo volo sul Lisa Marie riportando l’aereo a Memphis.
“Il padre di elvis vendette l’aereo nel 1978 e cambiò proprietari un paio di volte. Quando graceland aprì al pubblico nel 1982, la EPE trattò con i proprietari per cercare di riportarlo a casa e così fu. Nel 1984 Il Lisa Marie fu posizionato a Graceland e, da sempre è una delle più popolari attrazioni “ ci racconta Morgan in un’intervista telefonica da Memphis.
Si trova vicino all’Hound DFog Two, un piccolo jet, che veniva usato per alcuni viaggi di Elvis. Morgan afferma che più del 60% dei 700.000 visitatori annuali di Graceland, fanno il tour sugli aerei.
“Quando Elvis e i suoi genitori lasciarono Tupelo e arrivarono a Memphis per cercare una vita migliore, impilarono ogni cosa che avevano su una vecchia Playmouth” racconta Morgan “Sicuramente gli andò meglio di quando arrivò ”

 


traduzione di Loretta Fornezza



On Tour Gospel Jam Session



On Tour Gospel Jam Session
RCA’s Studio C in Hollywood-03/31/1972
Traduzione di Vali/g52


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“Lighthouse” - incisa da Elvis Presley venerdì 31 Marzo 1972
Scritta da: Hinson
Originariamente incisa da The Original Hinsons nel 1971
Versione originale di Elvis Presley su: The Complete On Tour Sessions Vol. 2 (CD non ufficiale)



Ronny Hinson scrisse questo gospel moderno nel 1970 e lo incise, con il suo gruppo, nell’anno successivo. La canzone vinse numerosi award di musica gospel. La versione di Elvis Presley è una versione casalinga informale, che non sono mai stati intenzionati a pubblicare.




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“I, John” - incisa da Elvis Presley mercoledì 9 Giugno 1971
Scritta da: Johnson; McFadden and Brooks
Originariamente incisa da Arizona Dranes nel 1926
Versione originale di Elvis Presley su: Amazing Grace


Questa è una canzone di cui non è stato facile trovare le origini! Questa versione fu scritta nel 1961 e la prima incisione che ho trovato è del 1962, su un LP chiamato "A Festival Of Spiritual Songs" su etichetta King, eseguita dai "Mighty Faith Increasers". La track, poi venne chiamata, "I John Saw A Mighty Number." Non tutte le fonti sono d’accordo sull’autore di questo pezzo, e sul libro di Jorgensen "A Life In Music," il brano viene indicato a pag. 205, come scritta da William Gaither. Come per le canzoni con titolo simile ("John Saw a Mighty Number," "John Saw De Holy Number," etc.) abbiamo già incluso la primissima raccolta degli Spirituals dei negri, del 1870. Le registrazioni, che esistono e sono state fatte prima del 1961, sono con questo titolo e una di esse "John Said He Saw A Number," di Arizona Dranes, è chiaramente la maggiore ispirazione per "I, John," , se non addirittura il vero originale. Le parole sono basate sulla testo della Bibbia, Revelation 21.

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“Lead Me, Guide Me” - incisa da Elvis Presley lunedì 17 Maggio 1971
Scritta da: Doris Akers
Originariamente incisa da Doris Akers nel 1954
Versione originale di Elvis Presley su: He Touched Me; Amazing Grace (CD 2)


Doris Akens nacque nel 1923. Scrisse la sua prima canzone gospel, quando aveva 10 anni (Keep The Fire Burning In Me). Oltre a Lead Me, Guide Me, Doris Akers scrisse anche Sweet, Sweet Spirit, la canzone tanto amata da Elvis Presley. Doris morì 1995.












Help Me - Live 1974


Help Me
Words & Music: Larry Gatlin
Recorded: 1973/12/12, first released on single
Traduzione di Vali/g52

Lisa Marie Presley fa visita alle figlie


http://www.dailymail.co.uk/news/article-4575532/Lisa-Marie-Presley-seen-three-daughters.html

ESCLUSIVO - Per la prima volta dopo mesi Lisa Marie Presley vista con le sue gemelle, mentre va a trovare la mamma Priscilla nella sua casa di Beverly Hills, dove le 3 generazioni delle donne di Elvis si sono riunite per celebrare il compleanno di Riley Keough

Traduzione di Loretta Fornezza



Lisa Marie Presley è stata fotografata il 29 maggio, mentre, insieme alla figlia Riley, Keough, arriva a casa della madre Priscilla
Le due donne sono state viste mentre uscivano dalla Cadillac nera di Lisa, momento in ci sono state “assalite” dalle due gemelle Harper e Finley che hanno abbracciato entrambe le donne.
E’ uno delle poche volte in cui si è potuto vedere Lisa con le tre figlie in pubblico, è la prima volta che la vediamo con le sue gemelle, dallo scorso febbraio. Il gruppo ha poi raggiunto Priscilla all’interno della casa dove le tre generazioni delle donne di Elvis Presley hanno festeggiato il 28° compleanno di Riley. Finley and Harper vivono con Priscilla, nella sua casa di Beverly Hills, da quando, a febbraio, è iniziata la sgradevole battaglia tra Lisa e Michael Lockwood, relativamente alla loro custodia. Si dice che, nel frattempo, Lisa abbia vissuto presso sua figlia Riley e suo marito Ben Smith-Petersen


By  CHRIS SPARGO FOR DAILYMAIL.COM -








       PUBLISHED                PUBLISHED: 01:31 BST, 6 June 2017 | UPDATED: 14:54 BST, 6 June 2017
Lisa Marie Presley ha avuto modo di gioire la scorsa settimana, in quanto ha potuto trascorrere un giorno con le sue tre figlie, dopo mesi difficili. Questo segna una delle poche occasioni in cui la 49enne sia stata vista con tutte le sue figlie ed è stata la prima volta che Lisa sia stata fotografata con le sue due gemelle Fincley e Harper, da quando queste sono a vivere con Priscilla Presley, e cioè dallo scorso febbraio.
Lisa ha visto le ragazze durante una visita alla casa della madre a Beverly Hills, arrivando lo scorso lunedì insieme alla figlia Riley Keough, per poter festeggiare insieme il 28° compleanno dell’attrice.

Girls! Girls! Girls! (Fine Film)


Girls! Girls! Girls! (Fine Film)
Words & Music: Jerry Leiber/Mike Stoller
Recorded: 1962/03/27, first released on “Girls! Girls! Girls!”
Traduzione di Vali/g52

Girls! Girls! Girls!


Girls! Girls! Girls!
(Inizio Film)
Words & Music: Jerry Leiber/Mike Stoller
Recorded: 1962/03/27, first released on “Girls! Girls! Girls!”
Traduzione di Vali/g52

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Originariamente incisa da The Coasters nel 1961

The Coasters, uno dei gruppi degli anni ’50, inizio anni ‘60, incisero molti brani di Leiber e Stoller. Registrarono la versione originale di “Girls, Girls, Girls” per l’Atlantic nel Febbraio 1961, facendola in 2 parti. La parte 1 venne registrata poco prima di “Little Egypt” e la 2° parte un po’ più tardi, nella stessa session. Le 2 parti vennero unite per la realizzazione di un singolo, che, nel 1961, raggiunse la 96° posizione della classifica in US. "Little Egypt" era un altro pezzo di Leiber e Stoller che furono incisi sia dai Coasters che da Elvis Presley.





I've Got to Find My Baby


I've Got to Find My Baby
Words & Music: Joy Byers
Recorded: 1964/06/11, first released on “Girl Happy”
Traduzione di Vali/g52

26 Giugno 1977 - Indianapolis

26 Giugno 1977 - Indianapolis
di Ivan Pusterla


Il 25 Giugno 1977, Elvis fa una cosa che da almeno 20 anni non faceva: causa il mal funzionamento
dell'impianto dell'aria condizionata dell'albergo dove soggiornava a Cincinnati, se ne va in giro da
solo alla ricerca di una nuova sistemazione (anche se prontamente raggiunto ed accompagnato dalle sue guardie del corpo). Da lì la decisione "Stasera finito il concerto ce ne torniamo a Graceland e domani ripartiamo.
Il breve soggiorno a casa, ovviamente, ha fatto bene ad Elvis e ha fatto si che ad Indianapolis tenesse il miglior concerto del tour, con il RE di buon umore e in buona voce.
"Also Sprach Zarathustra" per l'ultima volta crea la sensazione che Dio stesso stia per materializzarsi sul palco. Elvis sale con relativa facilità i gradini per raggiungere il palco. Passa davanti le back singers applaudenti, sedute in fila sulle loro sedie. Prima Kathy Westmoreland,e poi le Sweet Inspirations rigorosamente in bianco. Si ferma al limite del palcoscenico con i pollici nella cintura del suo
Sundial Suit. Poi fa qualche passo a sinistra e si inchina verso il pubblico, una "passeggiata" alla
destra del palco tenendo le braccia in alto e le dita che disegnano la lettera "V". Poi si volta e torna
indietro facendo lo stesso al pubblico dietro il palco.
Prende la chitarra da Charlie Hodge, si avvicina al microfono ...l'atmosfera nella sala è assordante,
"Oh,See, See See Rider"... Elvis esegue una buona versione del numero di apertura. Il pubblico grida e urla. Elvis li ha nel palmo della mano. "I Got A Woman/Amen" fornisce un'ulteriore conferma che Elvis è al top della forma.
Il pubblico in questa sala enorme che assomiglia ad una navicella spaziale esprime con forza il proprio entusiasmo. La maggioranza del pubblico non può vedere bene la condizione fisica di Elvis, ma lo sentono, ne vedono i movimenti, creando un'atmosfera come spesso Elvis è riuscito ad ottenere negli anni. The King dice qualcosa dopo la seconda canzone. Il pubblico esprime la sua gioia nel vederlo in quella che sembra una buona forma artistica.
"Love Me" è la prossima con sciarpette donate  e sospiri ammiccanti ...
"Questa nuova canzone è in un certo senso la storia della mia vita" ... "Fairytale";  viene eseguita poi "You Gave Me A Mountain", la sua voce è ferma e forte, splendida prestazione vocale.
"Jailhouse Rock" inizia con una falsa partenza, poi Elvis "corre" nella canzone alla velocità di un treno espresso.
Shaun Nielsen ci offre una bella prova di  "O sole mio", dove ripete l'ultimo versetto con un paio di note extra prima della versione inglese di "It's Now Or Never".
Una versione relativamente semplice (per Elvis), ma fatta molto bene. "Little Sister", "Teddybear / Dont Be Cruel" nella norma, seguiti però da robuste versioni di "Release me" e "I Can't Stop Loving You".
L'atmosfera diventa sempre più bollente continuando a regalare emozioni uniche continua
con un'altra eccellente canzone ... "Bridge Over Troubled Water", altrettanto impressionante, pura e forte quanto mai.
Durante la presentazione dei musicisti e dei coristi, ci offre "Early Morning Rain", "What'd I Say","Johnny B.Goode" e "I Really Don't Want To Know".
"Uno dei miei ultimi dischi si intitola Hurt, Signore e signori ..."
Ancora uno sforzo vocale notevole.
"Hound Dog" è seguita ancora da presentazioni e tra gli altri il padre Vernon. Qua gli applausi durante il loro abbraccio sembrano quasi dare l'idea che la Navicella spaziale stia per lasciare la Terra. Elvis ringrazia anche i tecnici e le persone che hanno reso possibile questo concerto.
L'applauso tocca ancora vertici molto alti quando presenta la sua fidanzata Ginger Alden ed alcuni suoi parenti.Ma il ringraziamento più grosso Elvis lo riserva al pubblico presente."Se volete che ritorneremo ancora, fatecelo sapere che torneremo ... Wise man say only fools ...only fools rush in ..."L'intero stadio si unisce nell'ultima strofa di "Can't Help Falling In Love"
...Larry Londin con una rullata apre il numero di chiusura, seguito subito dall'orchestra di Joe Guercio. Elvis mette il microfono sul pavimento, cammina vicino al pubblico, stringe le mani, regala la sciarpa bianca che ha intorno al collo e si avvia verso le scale per scendere
dal palco. Una guardia del corpo arriva sul lato sinistro di Elvis, mette il braccio intorno a lui, Ed Parker si avvicina al suo lato destro.Elvis cammina rapidamente giù per le scale e gli viene incontro Dick Grob, Insieme si avviano a passo spedito verso la limousine in attesa.
"Signore e signori, Elvis ha lasciato l'edificio" (...per sempre)

THE KING










Slicin' Sand



Slicin' Sand
Words & Music: Sid Tepper/Roy C. Bennett
Recorded: 1961/03/21, first released on Blue Hawaii
Traduzione di Vali/g52

Frankfurt Special


Frankfurt Special
Words & Music: Sid Wayne/Sherman Edwards
Recorded: 1960/05/06, first released on “G.I. Blues”
Traduzione di Vali/g52

Ito Eats



Ito Eats
Words & Music: Sid Tepper/Roy C. Bennett
Recorded: 1961/03/22, first released on “Blue Hawaii”
Traduzione di Vali/g52

Hawaiian Sunset


Hawaiian Sunset
Words & Music: Sid Tepper/Roy C. Bennett
Recorded: 1961/03/31, first released on “Blue Hawaii”
Traduzione di Vali/g52


Didja' Ever



Didja' Ever
Words & Music: Sid Wayne/Sherman Edwards
Recorded: 1960/04/27, first released on “G.I. Blues”
Traduzione di Vali/g52

So High


So High
Words & Music: Arranged by Elvis Presley 
Recorded: 1966/05/26, first released on “How Great Thou Art”
Traduzione di Vali/g52

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Originariamente incisa da Golden Gate Quartet in 1947

Elvis Presley ammirava moltissimo Jimmy Jones, la voce di basso degli Harmonizing Four (Elvis Presley ammirava moltissimo i cantanti con la voce di basso ed, occasionalmente, anche lui cercava di fare il basso). Voleva che Jones facesse parte delle sessions di How Great Thou Art, ma non fu possibile. Nonostante questo, Elvis Presley incise comunque la canzone di Jones "So High." Il brano, per la sua impostazione, potrebbe essere attribuito a Jones, ma è molto evidente l’influenza del gospel "You Must Come In At The Door," incisa nel 1923 dal sestetto Wiseman Sextette. 
C’è anche l’evidente influenza di "Twelve Gates To The City," la canzone del Rev. Gary Davis, che la prima volta, fu incisa nel 1935. Il Golden Gate Quartet incisero la loro versione di "So High" nell’Aprile del 1947, ma usarono il titolo "High, Low And Wide." Il gruppo iniziò a cantare insieme a metà del 1930 con il nome Golden Gate Jubilee Quartet. Iniziando come gruppo gospel, nel 1940, presero un indirizzo verso lo stile jazz e swing, pur continuando a cantare il gospel. Alla fine del 1950, si trasferirono in Francia, dove divennero popolari.




Let's Forget About The Stars


Let's Forget About The Stars
Words & Music: A.L. Owens 
Recorded: 1968/10/15, first released on "Let's Be Friends"
Traduzione di Vali/g52

Aloha 'Oe



Aloha ‘Oe
Words & Music: Queen Lydia  Liliʻuokalani
Recorded: 1961/03/21, first released on "Blue Hawaii"
Traduzione di Vali/g52

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Originariamente incisa da Royal Hawaiian Troubadours nel 1905


Aloha Oe significa “Addio a te” oppure “Fino a che non ci rincontriamo”. Venne composta dalla Principessa Kamekeha Liliuokalani nel 1878. Si dice che la compose mentre era in esilio, ma non è vero. Fu la regina delle Hawaii dal 1891 al 1893. I Toots Paka Hawaiians registrarono una versione della canzone, nel 1920, in lingua originale. Prima di questa, tuttavia gli Hilo Hawaiians (uno pseudonimo della Arthur Pryor Band) la fecero uscire nel 1913. Arthur Pryor fu un ex collaboratore di John Sousa e una grande forza della musica americana, agli inizi del 20° secolo.

Don’t Leave Me Now


Don’t Leave Me Now
Words & Music: Aaron Schroeder/Ben Weisman 
Recorded: 1957/02/23, first released on “Loving You”
“Jailhouse Rock” version:1957/04/30, released on “EP”
Traduzione di Vali/g52

Blue Suede Shoes

       

Blue Suede Shoes
Words & Music: Carl Perkins
Recorded: 1956/01/30, first released on "Elvis Presley"
Traduzione di vali/g52

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Originariamente incisa da Carl Perkins nel 1956


Elvis Presley rifece la cover della sua versione della canzone di Perkins' "Blue Suede Shoes" nel 1960, quando venne fatta una nuova incisione per il film "G.I. Blues." 
Carl Perkins scrisse "Blue Suede Shoes" dopo aver ascoltato il commento da parte di un ragazzo, alla sua ragazza: le parole erano scarabocchiate, su un vecchio sacchetto di carta.
Perkins registrò il brano per la Sun; egli era solo uno dei tanti nuovi artisti della Sun, che seguivano la scossa di Elvis Presley.
Un altro brano famoso di Perkins è "Matchbox," , che normalmente, si dice sia stata scritta da lui. Invece non è così, anche se, al tempo, era indicato il suo nome nei credits, si dimenticava quello vero: Blind Lemon Jefferson.
Nonostante la destrezza della mano, intenzionale o no, Perkins fu uno dei più grandi cantanti di rockabilly, anche se, sul palco, i suoi movimenti sembravano stranamente forzati.
Carl Perkins è morto nel Gennaio del 1998.